
Mio figlio si chiamava Daka
Marchio Maurizio GaniStoria di un’adozione internazionale
Storia vera di un’adozione dall’Africa. L’autore e la moglie si recano in Etiopia per adottare un bambino. Peripezie reali che fanno pensare ad un romanzo di fantasia. Ma è tutto vero.
Peripezie vissute in prima persona
Gli ostacoli per le pratiche adottive
“Durante il percorso dell’adozione la mia vita venne attraversata da un fiume di profondi cambiamenti; dovevo dedicare tutto me stesso alla ricerca del vestito piu’ indicato da indossare il giorno, scelto per me dal destino, dell’incontro con Samuel. Volevo un completo adatto all’occasione, ma non un comune capo d’abbigliamento firmato: piuttosto, desideravo una nuova e luminosa veste da far indossare alla mia anima. Questa consapevolezza si manifesto’ nitida, nella mente e nel cuore, nel ricevere dall’Ente per le adozioni internazionali scelto (AIAU, Associazione In Aiuti Umanitari) una scheda contenente alcuni dati relativi a un bambino, dove erano riportate le seguenti informazioni:”
Dall’Introduzione
Un’attesa lunghissima
Storia vera di un’adozione dall’Africa, raccontata in prima persona dal padre.
4 anni e mezzo d’attesa, l’arrivo delle foto del bambino, la partenza per l’Etiopia, l’aspettativa e la commozione del primo incontro e i giorni passati con lui nel suo paese.
Il ritorno a casa e l’emozione di scoprire il suo difficile passato direttamente dalla sua voce.
Daka, nato nella poverissima Valle dell’Omo, diventa Samuel e “adotta” 2 nuovi genitori.
L’obiettivo principale dell’adozione, in questo modo, si compie.