Tre anni in due
di Giorgio Quaglia, Giuseppe PossaTra il 2009 e il 2011 gli articoli dal blog “pq la scintilla”.
Non è stata una buona idea per gli amici Giuseppe Possa e Giorgio Quaglia chiedere proprio a me di parlare del loro lavoro e quindi – di contro – di “informazione”, proprio mentre si apprestano a festeggiare i primi tre anni di vita del loro blog “pqlascintilla” anche attraverso la pubblicazione dei relativi tre volumi come e-book sulla Editrice Mnamon. Non lo è stata perché sanno come la penso dell’informazione in generale e in modo particolare di quella “liofilizzata” che circola nella nostra Provincia e in tutto il Lago Maggiore. Un solo dato per i più scettici: nella vicina Svizzera, il Ticino (con più o meno gli stessi abitanti fra le Province del Verbano Cusio Ossola e Nova) ha tre quotidiani mentre noi uno soltanto e per tutta la Regione Piemonte. Devo aggiungere altro?
Occorrerebbe allora affidarsi ad un bravo e onesto antropologo o psichiatra o, meglio ancora, a tutti e due per esaminare il dilettantismo e il servilismo dell’informazione locale. Per essere ancora più chiaro e non frainteso, ritengo più seri i bistrattati bollettini parrocchiali che la cosi detta informazione indipendente. Ma poi – chiediamoci – esiste o è mai esistita un’informazione libera, onesta, laica e democratica, lontana dal capitale e dalla politica? Per quel poco che io conosca la risposta da dare è no, tantomeno in Italia e, di riflesso, in una provincia come la nostra sgangherata e sempre sull’orlo ogni giorno di esalare l’ultimo respiro. La verità è che la nostra sparuta informazione non è mai vissuta di normalità ma sempre ed esternamente di eccezioni. Come quella che vedo nel blog “pqlascintilla” dove si può leggere di tutti e di tutto, senza censure preventive e dove per giunta si ricordano (insieme alle loro opere) personaggi di rilievo nazionale che nel territorio vengono spesso ignorati (il Prof. Gianfranco Contini, per fare un esempio fra tutti). Tra interviste, presentazione di mostre di puttura, rievocazioni di episodi e personaggi della Resistenza (notevole la riproposizione, tramite You Tube, degli spezzoni del film “Quaranta giorni di libertà”) e interventi di carattere culturale, sociale e politico, mai di schieramento, nonché ospitando anche articoli di altri, Giuseppe e Giorgio si ripropongono di accendere almeno una “scintilla” nelle menti assonnate dei clandestini e distratti lettori della nostra sperduta provincia di frontiera, ma -ovvio – non solo di quelli (e le centinaia di migliaia di visitatori del blog stanno li a dimostrarlo).
E’ da almeno 40 anni che mi sento circondato da un provincialismo imperante che invece di diminuire con le nuove generazioni stranamente e magicamente aumenta e peggiora non solo in quantità, ma peggio ancora in qualità. Questo in tutta la nostra Provincia, ma il discorso potrebbe essere esteso a livello regionale e nazionale e, tranne pochissimi casi, non vedo, non sento una sola voce che si leva contro qualcosa o qualcuno, salvo quelle ben pagate e pilotate dietro le quinte; in generale c’è un silenzio assordante che fa paura, preludio forse a “silenzi” tristemente storici che hanno vissuto i nostri padri.
Poi, piccoli fuochi fatui accendono piccole speranze, piccoli tentativi di immettere aria nuova, ma inevitabilmente la politica o il potere economico – anche essi di un provincialismo indescrivibile e insopportabile – cercano subdolamente e gattopardescamente di far fallire il tutto per non cambiare le cose. In mezzo a questo disastro ecologico, antropologico e culturale, iniziative come “pqlascintilla” possano non dico sopperire all’abisso di carenze di cui siamo circondati, ma almeno – come dicono i due eroici autori – “accendere la speranza” e farci amare e conoscere i transfughi, i dissidenti, le voci stonate, gli intellettuali spaiati, i poeti solitari, insomma solamente gli uomini e le donne che vanno “contro corrente”.
Franco Esposito
Copertina di Giorgio Quaglia