Il Bollettino di Clio – Utilità e inutilità della storia
di Associazione Clio '92, Autori VariSulla utilità e inutilità della storia, alla luce dei mutamenti della società e delle forme della comunicazione storica
Contenuti
A cura dei redattori de “Il Bollettino di Clio“
Giuseppe Di Tonto, Enrica Dondero, Vincenzo Guanci, Ivo Mattozzi, Ernesto Perillo, Saura Rabuiti
Intervista a Scipione Guarracino, a cura di Ivo Mattozzi
Contributi di Fulvio Cammarano, Carlo Greppi, Serge Gruzinski, David Bidussa, Antonio Brusa, Charles Heimberg, Luigi Cajani, Elisabetta Serafini, Valentina Della Gala, Jacopo Bassi, Irene Bolzon, Chiara Scarselletti.
Esperienze e proposte didattiche di Paola Palmini, Paola Lotti, Elena Monari, Maria Chiara Di Pofi.
Dalla quarta di copertina
Perché dobbiamo studiare la storia? È una domanda che abbiamo sentito pronunciare spesso nelle aule delle scuole da studenti e studentesse. Essa nascondeva altri interrogativi certamente non retorici: a cosa serve studiare la storia? Ci servirà a qualcosa da adulti nella nostra vita futura?
La domanda richiama alla memoria un analogo quesito posto da Marc Bloch nell’introduzione al suo libro Apologia della storia o mestiere di storico. La risposta che il famoso storico proponeva nel suo libro, diventato un classico della metodologia storiografica, era rivolta ai dotti e agli scolari e tuttavia non ha esaurito i termini del problema, se è vero come è vero che negli ultimi anni l’attenzione degli storici è ritornata sul tema.
Ci prova anche la rivista Il Bollettino di Clio, in questo numero, a ragionare sulla utilità e inutilità della storia, alla luce dei mutamenti della società e delle forme della comunicazione storica, intrecciando problemi metodologici, esperienze didattiche e letture storiografiche.
Copertina: Paul Klee, Angelus Novus, 1920